Nota Illustrativa dell'accordo sulle Politiche dell'infanzia dell'Amministrazione Provinciale di Pistoia
Di Gian Giudo Santucci  Coordinatore Nazionale Comparto Regioni - Autonomie Locali
 

            Questo accordo, al momento oggetto di deliberazione da parte delle giunte delle amministrazioni aderenti al patto, sarà formalmente sottoscritto dopo il periodo natalizio  nella sede del Comune di Pistoia  ed oggetto di una conferenza stampa per illustrane i contenuti.

            Al riguardo il giudizio della nostra categoria è estremamente positivo perché, per la prima volta, si raggiunge un accordo  che, nel  ribadire  la rilevanza pubblica delle politiche educative dell’infanzia, stabilisce precise modalità per creare nel territorio le condizioni di un’offerta complessiva e generalizzata  di  servizi, anche con la partecipazione dei privati,  affinché questi non debbano più essere a domanda individuale, garantendo  un uniforme contesto educativo di qualità.

            Per realizzare questi principi l’intesa rimanda alle  successive fasi di attuazione  il compito di determinare l’omogeneità  del funzionamento ed il  rispetto degli standard quali-quantitativi, nonché  l’applicazione  in maniera uniforme  a tutti gli operatori, pubblici e privati, del  contratto di lavoro degli Enti Locali,  non solo per garantire tutele e diritti che altrimenti potrebbero essere negati, ma anche per assicurare i necessari requisiti di professionalità e qualità indispensabili per accompagnare la crescita e lo sviluppo dei bambini nel ciclo 0-6 anni.

            Un elemento di forte novità è rappresentato dalla comune scelta delle amministrazioni aderenti al patto di mettere insieme le proprie risorse umane e finanziarie per costruire un servizio che, a fronte  dei continui tagli operati dal Governo ai trasferimenti per gli enti locali, attraverso la razionalizzazione delle spese può non solo continuare a garantire i servizi fin qui resi alla cittadinanza, ma anche espanderli in prospettiva, utilizzando a questo fine la presenza degli operatori i privati che, però, dovranno attenersi alle regole e modalità di funzionamento che saranno adottate, in sede di conferenza dei servizi, dagli Enti sottoscrittori di questo protocollo.

            In questo contesto è da ritenersi  positiva l’affermata volontà di valutare la possibilità di estendere le modalità di compartecipazione anche agli altri servizi pubblici, soprattutto quelli rivolti alla tutela e la difesa dei diritti della persona

( servizio di assistenza agli anziani, handicap, tossicodipendenze, disagio sociale…).

            Tutto questo comporterà da parte sindacale, un approccio diverso alla contrattazione decentrata; ciò ponendo  all’attenzione dei tavoli di trattativa  l’esigenza  di correlare  effettivamente  “ciò che si è – ciò  che si fa” in modo da favorire  processi  di sviluppo ed evoluzione  professionale funzionali  alla crescita dei servizi sociali ed alla persona erogati dalle amministrazioni degli Enti Locali alla cittadinanza. 

            E’ evidente che  quest’intesa, cui  presto ne seguiranno altre  sulle quali stiamo lavorando  nonché le scelte organizzative che saranno assunte di conseguenza,  rappresenta una forte risposta  al tentativo di affermare nel sistema delle Autonomie Locali l’idea che la strada delle privatizzazioni e delle esternalizzazioni sia l’unica possibile per mantenere nel paese servizi diretti alla persona  in grado di garantire la qualità e l’efficacia delle prestazioni.

            Siamo del parere che su questa partita  si gioca una parte importante del futuro della Pubblica Amministrazione Locale, intesa come soggetto regolatore degli interessi collettivi e  dello sviluppo sociale ed economico del Paese; di garante di quei  diritti universali e di cittadinanza  che in molti vorrebbero  consegnare al privato  per aprire  al mercato il sistema dei diritti e del welfare  garantiti a tutti  dalla Costituzione.

            Su questi aspetti, e tutti gli altri ad essi connessi ( basta pensare al problema del precariato) ci sarà modo di approfondire in maniera adeguata al prossimo Coordinamento Nazionale  delle Politiche per l’infanzia che, presumibilmente, sarà convocato a fine gennaio; nel frattempo le strutture in indirizzo sono pregate di fare conoscere allo scrivente Centro Nazionale le  situazioni locali nelle quali siano possibili accordi territoriali della stessa natura di quello di Pistoia che si riporta in allegato, al fine di estendere il più possibile i termini del presente accordo.

Roma, 28 dicembre 2005