COSA PENSA L'ANCI DELLA SPERIMENTAZIONE

 


Ci sembra utile, per avere una maggiore documentazione rispetto alle posizione dei vari attori interessati alla riforma, pubblicare anche come la pensa l'associazione dei comuni. Non aggiungiamo alcun commento.
riportiamo integralmente dal sito ufficiale:

SCUOLA, SPERIMENTAZIONE: I PALETTI DELL'ANCI

"La riforma del sistema scolastico è un processo organico troppo importante perché possa essere realizzato attraverso anticipazioni frammentarie e improvvisate, che rischiano di peggiorare la situazione attuale.
Questa è sempre stata la posizione dell'Anci, che si è confrontata con Parlamento e Governo sulla complessiva normativa di riforma, presentando le proprie proposte, anche alla luce della nuova riforma Costituzionale del Titolo V".
Così Leonardo Domenici, Sindaco di Firenze, Presidente dell'Anci, il quale illustra la posizione dell'Associazione rispetto alle problematiche più specifiche della sperimentazione.
Con riguardo a questa, afferma Domenici, la Commissione Scuola dell'Anci, dopo aver attentamente esaminato tutte le questioni e le difficoltà legate all'avvio della sperimentazione, ha assunto la decisione che, solo a determinate condizioni, sarebbe possibile effettuarla.
In ogni caso, la sperimentazione deve prevedere una puntuale verifica delle condizioni di fattibilità, specie in vista di un eventuale ampliamento.
Solo dopo questa verifica si potrà constatare in concreto la possibilità di introdurre novità nel sistema scolastico.
Fra le condizioni che si ritengono essenziali per avviare la sperimentazione, occorre considerare la possibilità di formare sezioni di età compresa tra i 2 anni e mezzo e i 3 anni e mezzo, con un rapporto bambini-educatori che tenga conto della legislazione regionale e di poter usufruire di locali, di servizi ausiliari e igienici idonei.
Inoltre, è necessario che non vi siano liste di attesa riguardanti le scuole interessate e che il personale sia specificamente formato.
Infine sarebbe assai opportuno che la sperimentazione si svolgesse nei plessi in cui sono presenti tanto per le scuole per l'infanzia quanto le scuole elementari in modo da non creare problemi organizzativi e difficoltà alle famiglie.
Roma, 11 settembre 2002

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