Un po' di chiarezza
In questi giorni ci hanno segnalato una
"libera" interpretazione che una organizzazione sindacale ha
dato, dell'accordo per il rinnovo del Contratto Nazionale del comparto
Regioni Autonomie Locali.
Difatti all'interno di un loro giornalino si può leggere un esilarante
racconto dell'andamento della trattativa, riportato utilizzando un
frasario da telecronaca calcistica, dal quale si evince che grazie al
"terrore" trasmesso a tutte le altre sigle sindacali e alla
stessa ARAN in sede di tavolo negoziale, in fretta e furia si sia
accettato di scrivere il contratto secondo il loro "dettato".
Naturalmente, ognuno è libero di avere di se l'idea che vuole ma, poiché
ci si rivolge ai lavoratori, alcune riflessioni sono d'obbligo.
In merito agli interventi dell'O.S. in questione, concordiamo che sia
stato "memorabile" quello che un loro dirigente (citato in
maniera meritoria sul giornalino) ha sostenuto, nel tentativo di dare il
merito del felice esito della trattativa ad un esponente di Alleanza
Nazionale.
Fatto questo che è riuscito a mettere veramente d'accordo CGIL, CISL,
UIL, CSA e la stessa ARAN nel condannare tale tentativo e nel rivendicare
il lavoro e l'autonomia del tavolo negoziale.
Ci siamo indignati, (non è bastata l'esperienza già avuta con altri
esponenti politici, che hanno promesso cose fantasmagoriche presenziando i
tantissimi convegni della Polizia Locale cui erano immancabilmente
invitati grazie a sindacati amici?) ma nessuno si è spaventato oppure ha
modificato le proprie posizioni.
Las cosa è stata tanto grave, da costringere il Dirigente presente al
tavolo in rappresentanza dell'ARAN dal diffidare il dirigente del
sindacato in questione, dal ripetere affermazioni prive di qualsiasi
fondamento.
Nel merito, ci fa estremamente piacere che anche altri ritengano di valore
quanto riportato nell'accordo, che è in linea con quanto la FPCGIL ha
rivendicato in questi anni.
Si parte dalla dichiarazione di rifiuto d'ogni ipotesi di Polizia
Regionale, dalla centralità di Comuni e Province in materia di Polizia
Locale, dall'esclusione di qualsiasi ipotesi di comparto sicurezza con
contestuale rafforzamento della contrattazione e quindi del ruolo
sindacale, per terminare con la necessità di valorizzare tutte le
peculiarità professionali presenti nel Comparto Regioni Autonomie Locali.
Un enunciato che rafforza il Contratto e il concetto di solidarietà tra
lavoratori ivi contenuto, migliora lo standard delle tutele e garantisce
il riconoscimento di specificità, quali la Polizia Locale.
Esattamente quanto riportato nella nostra piattaforma, il che non può che
vederci soddisfatti di aver sottoscritto tale accordo.
Poco si comprende la soddisfazione di quanti hanno ugualmente sottoscritto
l'accordo, nonostante siano portatori di ben altre idee, legittime, ma che
sono l'esatto contrario di quanto hanno siglato, a partire dal sostegno
dato alla proposta di riforma dell'On. Ricciotti che propugna la Polizia
Regionale.
Per quanto ci riguarda, non saremo mai disponibili a firmare cose diverse
da quelle per le quali abbiamo chiesto il mandato ai lavoratori. La
coerenza è per noi un valore da praticare, poiché disegna un percorso
chiaro attraverso il quale i lavoratori possono giudicare il nostro
operato.
Le risse non c'interessano, i lavoratori vivono problemi serissimi da
quelli di natura professionale sino a quelli derivanti dall'involuzione
sociale che questa maggioranza di governo sta determinando nel paese.
Una famiglia su quattro nel meridione è povera, i lavoratori dipendenti
monoreddito sono ormai sulla soglia di povertà (non sono esclusi gli
appartenenti alla Polizia Locale), la Costituzione ed i suoi valori
fondanti sono costantemente sotto l'attacco di leggi quali quelle
sull'informazione o la giustizia, la scuola pubblica è messa alla gogna,
e, nello specifico, i lavoratori della Polizia Locale continuano ad essere
inviati allo sbaraglio con il rischio che la mercificazione della
sicurezza ci tolga lavoro e professionalità, diminuendo, nel contempo,
ulteriormente il livello di garanzie democratiche del nostro paese.
Le nostre energie le riserviamo a queste lotte, ma un minimo di
riflessione andava fatto per rispetto della dignità degli oltre 50.000
appartenenti alla Polizia Locale.
Roma, 21 gennaio 2004
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