DICHIARAZIONE STAMPA DI
 GIOVANNI PAGLIARINI
SEGRETARIO NAZIONALE FP CGIL

Polizia Locale Napoli: Sbagliare è umano perseverare è diabolico

 

            La città di Napoli è, purtroppo, alla costante attenzione dei Mass Media per i tantissimi problemi connessi al disagio sociale, alla povertà ed all’illegalità.

            Anche in queste ultime settimane non sono mancati episodi di inaudita violenza tanto da indurre tutti i livelli istituzionali, compreso il Capo dello Stato, a lanciare appelli di speranza ai cittadini di Napoli, invitandoli a credere nelle istituzioni, a non cedere ai ricatti, a rifiutare ed isolare la mentalità arrogante e prevaricatrice della camorra.

            Appelli sacrosanti, che a livello locale, vanno accompagnati coerentemente con comportamenti e scelte, in grado di far funzionare in modo efficiente ed efficace, la Pubblica Amministrazione, al fine di garantire la sicurezza, la corretta convivenza civile, la fruibilità della Città e i diritti di cittadinanza.

            In questo contesto molto può essere fatto dal Corpo di Polizia Municipale, a condizione che, vengano accantonate, modalità di gestione che francamente con il buon funzionamento del servizio hanno poco a che fare.

            Da tempo, ormai, denunciamo logiche di gestione del Corpo che nulla hanno a che spartire con la tutela degli interessi della collettività e con il bisogno di sicurezza. 

            Se di questo c’è bisogno e a parole tutti condividono, non capiamo il comportamento del Direttore Generale che a fronte dei problemi della Città trova il tempo di dare disposizioni – tra l’altro non di sua competenza – finalizzate ad inserire nell’ufficio Gestione Operativa del Personale di Poggioreale un dirigente sindacale appartenente ad un noto sindacato autonomo.

            Dal nostro punto di vista, si tratta di un comportamento gravissimo che lede le prerogative organizzative del Comandante del Corpo e che, se non chiarito rischia di configurarsi come vera e propria operazione clientelare che contribuisce a rendere sempre meno trasparente la gestione del Corpo stesso.

            Sarà un caso - e vogliamo continuare a pensare che sia solo un caso – che il citato inserimento venga fatto in una unità operativa dove il 90% degli addetti è iscritto alla Funzione Pubblica CGIL e i dirigenti della Funzione Pubblica CGIL di quella unità operativa sono impegnati in prima persona, anche attraverso esposti alla Procura della Repubblica, in una delicata ma quanto necessaria battaglia per la legalità e per un diverso modo di intendere la gestione della cosa pubblica.

            Questo modo di gestire ha prodotto nel tempo la lacerazione del Corpo, leso la funzionalità del servizio, portato al cambiamento di ben tre comandanti.

            La Funzione Pubblica CGIL non ci sta!   

            Chiediamo alle autorità competenti di fare presto luce su una situazione (un Dirigente del Corpo agli arresti, avvisi di garanzia per i concorsi nella P.M., un Assessore interdetto dai pubblici uffici, dossier presentati in procura, denunce dei giornali) che delegittima l’intero servizio a danno dei lavoratori, della loro professionalità e che non danno risposte ai bisogni dei cittadini.

Non servono atti unilaterali, al contrario, serve una profonda riforma del Corpo di Polizia Municipale da realizzarsi attraverso il confronto, regole certe e trasparenti, che metta al centro la valorizzazione del personale e la qualificazione dei servizi resi ai cittadini.

 Roma, 3 gennaio 2005

RASSEGNA STAMPA