AGGRESSIONI E OLTRAGGI
Lavoratori della Polizia Locale allo sbaraglio

Comunicato di  Giovanni Pagliarini Segretario Nazionale FP CGIL
e
Gennaro Martinelli Coordinatore Nazionale Polizia Locale FP CGIL



La giornata di domenica 24 novembre è stata, tra l'altro, contrassegnata dalle aggressioni, da parte di facinorosi e violenti pseudotifosi, ad alcuni agenti della Polizia Locale nei pressi degli stadi di calcio.
Questo è il preludio ad altri episodi che sicuramente seguiranno, se non ci soffermeremo a ragionare sulle tutele e sui compiti della Polizia Locale, alfine di conformarne coerentemente l'impiego e i modelli organizzativi.
Naturalmente, non scopriamo nulla di nuovo siccome da diversi anni lottiamo per affermare questi diritti ed impedire che i lavoratori siano mandati allo sbaraglio, quale vittime sacrificali della moda politica del momento.
Da segnalare però che, molti nella nostra categoria non sembrano rendersi conto del problema.
Difatti, si parla di essere armati (come se la polizia di stato sparasse tutte le domeniche ai tifosi in un'allegra edizione di un novello far west) od opportunamente attrezzati, dando per scontato che tocchi a noi affrontare in tenuta d'ordine pubblico le orde selvagge domenicali.
L'arma d'ordinanza è un elemento importante e necessario che attiene alle funzioni demandate dalla legge, ma, di certo, non può essere la scusante per trasformarci in qualcosa di diverso, sino ad appiattirci su altre istituzioni dello stato.
Tutti noi dobbiamo esaltare la nostra professionalità mettendola a garanzia della sicurezza urbana in coordinamento con le altre Forze di Polizia dello Stato.
A ciascuno il suo però, poiché le diversità esistenti, le specifiche competenze frutto delle esperienze maturate, vanno rafforzate, integrate e non disperse.
Noi rivendichiamo con forza la professionalità maturata in difesa della legalità perseguendo i reati più subdoli, dove s'annida la delinquenza delle grandi mafie e dei colletti bianchi (edilizia, commercio di derrate alimentari pericolose per la salute dei cittadini, riciclaggio di denaro sporco, ecomafie, ) o quelli connessi alla cosiddetta microdelinquenza, che il cittadino percepisce maggiormente quale senso d'insicurezza.
Tutto senza aver perso il rapporto con il cittadino connesso alle nostre altre funzioni, dal CdS ai molteplici compiti di Polizia Amministrativa (ai più disattenti ricordiamo che la Polizia di Sicurezza e parte di quell'Amministrativa), che regola la convivenza civile in tutte le sue sfaccettature.
La maggior parte degli interventi in difesa della sicurezza del cittadino, anche quelli che poi si collegano o sfociano nel campo penale, nascono nell'ambito dei controlli in materia di Polizia Amministrativa e spesso vanno a colpire interessi nascosti o pratiche consociative e clientelari con pezzi delle pubbliche amministrazioni.
Forse questa capacità selettiva d'intervento, la professionalità con cui si realizza, i colpi che può infliggere al malaffare ed all'illegalità può dare fastidio a quanti sono dall'altra parte della barricata (l'illegalità), ma di certo non potrà mai vedere noi assenzienti ad un disegno che vanifichi il nostro lavoro.
Riteniamo, anzi, che occorra potenziare i percorsi professionali, formativi e d'aggiornamento, affinare le tecniche investigative e d'intervento, approfondire il rapporto con il cittadino e la sua fiducia verso la polizia locale, essere da sprone affinché chi istituzionalmente preposto s'impegni a rimuovere le cause di malessere e disagio sociale, terreno di coltura di tanti fenomeni delinquenziali o di rifiuto delle normali norme di convivenza.
In ultima analisi, non un'operazione d'appiattimento o d'asservimento della Polizia Locale, bensì un solido ancoraggio alla nostra professionalità ed indipendenza dalla politica o da altri potentati.
Quanti rincorrono, in maniera quasi agognante, altra tipologia professionale nel campo della sicurezza, alla meglio sono poco attenti al lavoro quotidianamente svolto dagli agenti, divenendo, in buona fede, funzionali al disegno che vuole relegare in un angolo la Polizia Locale, portandola a divenire la pattumiera di tutti quei compiti ritenuti poco qualificanti e quindi sgraditi, alle altre Forze di Polizia.
La demagogia alla lunga non paga ne siamo certi, i suoi effetti sono però spesso devastanti per i più deboli, ecco perché continuiamo a invitare i lavoratori a cercare di non soffermarsi alle frasi fatte, ma di leggere documenti ed altro per ragionare sempre nel merito reale delle cose.
Da parte nostra, non possiamo che profondere ulteriori energie nella battaglia a difesa del ruolo fondamentale della Polizia Locale nella sicurezza urbana e per l'acquisizione delle tutele per i lavoratori.

Roma, 27.11.2002

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