COORDINAMENTO NAZIONALE FP CGIL POLIZIA LOCALE


In data 15 settembre u.s. si è aperto presso il Palazzo del Turismo di Riccione l’annuale Convegno dell’ANCI sulla Polizia Locale che, sia per numero d’operatori partecipanti (agenti, quadri gerarchici intermedi e Comandanti) e sia per qualità e quantità dei temi trattati, è tra i più importanti momenti di confronto sui principali temi di carattere normativo e professionale che ricadono su questo specifico segmento delle politiche integrate di sicurezza urbana.

La FPCGIL è stata presente al dibattito d’apertura unitamente a Giuristi, rappresentanti istituzionali quali il Sindaco di Modena Barbolini e l’Assessore della Regione Emilia Romagna Vandelli delegati dall’ANCI e dalla Conferenza delle Regioni per le tematiche inerenti alla Polizia Locale, il Presidente della Provincia di Rimini, Parlamentari, CISL, UIL, il Comandante della Polizia Municipale di Roma e della Polizia Provinciale di Roma

Il tema affrontato, davanti ad una platea oltremodo numerosa, è stato il futuro della Polizia Locale tra Devolution, Federalismo e Interesse Nazionale.

In tale sede i rappresentanti delle Autonomie Locali e delle Regioni hanno confermato di aver predisposto, così come fortemente voluto dalla FPCGIL, gli opportuni emendamenti nella formulazione dell’art. 12 della proposta di Riforma per la Polizia Locale da loro elaborata ed oggi all’esame della Prima Commissione Affari Costituzionali.

Nel proprio intervento la FPCGIL, rappresentata dal Coordinatore Nazionale della Polizia Locale G. Martinelli, ha ritenuto la presentazione degli emendamenti al testo originale dell’art. 12, denominato compiti ausiliari di polizia amministrativa e che nella sua stesura originale poteva rappresentare la porta d’ingresso per la cessione delle funzioni e dei compiti della Polizia Locale ad altri soggetti tra cui gli istituti di vigilanza privata, un primo importante passo nella costruzione del percorso che può portare alla legge di riforma. 

Obiettivo questo, di assoluta necessità poiché agli operatori ed ai cittadini necessita  una legge nazionale capace di rappresentare il lavoro della Polizia Locale e chiarirne compiti e funzioni.

Una legge, che da un estremo all’altro del paese caratterizzi la tipologia del servizio reso ai cittadini, tuteli le lavoratrici i lavoratori e la loro professionalità, sottragga i Corpi e Servizi dalle ingerenze politiche.

La FPCGIL ha rilevato come anche questa legislatura stia passando tra tante chiacchiere e promesse elettorali, senza che nulla sia stato fatto sotto l’aspetto normativo e delle tutele previdenziali, assistenziali ed infortunistiche.

Sinora, la maggioranza di governo non ha messo un soldo da destinare alla Polizia Locale nei vari DPEF o nelle finanziarie che si sono succedute in questi tre anni.

Piuttosto che proclami futuri, sarebbe stato meglio finanziare in maniera aggiuntiva rispetto ai contratti di lavoro la specifica indennità di Polizia Locale o lasciare al proprio posto i soldi destinati all’equiparazione previdenziale con le Forze di Polizia dello Stato e che, invece, sono stati “scippati”

Questa assoluta mancanza d’attenzione verso la Polizia Locale è aggravata da un impiego  degli operatori che ne altera e depotenzia il ruolo nelle politiche integrate di sicurezza urbana, allo scopo basta verificare quanto sta avvenendo in diverse zone del paese a partire dal caso di qualche Polizia Provinciale destinata a svolgere compiti d’ordine pubblico allo stadio con caschi e manganello o allo sgombero di edifici occupati lasciando,  magari ad altri, le parti più qualificate del lavoro della Polizia Locale, quelle legate ad un’effettiva capacità investigativa quale, per esempio, la difesa dell’ambiente (discariche abusive, ecc) o la lotta all’abusivismo edilizio.

Il Coordinatore Nazionale ha, infine, rappresentato il Giudizio Negativo della FPCGIL sul cosiddetto progetto di devoluzione sia per gli aspetti di carattere generale legati alla tenuta democratica del Paese e all’esigibilità per tutti del diritto alla scuola ed alla salute, sia per le pesanti ripercussioni in materia di sicurezza ed in particolare sulla Polizia Locale

Stesso giudizio negativo è stato espresso rispetto alla corsa che alcune Regioni o Province vogliono aprire per favorire l’impiego degli istituti di vigilanza privata al posto della Polizia Locale.

Queste risorse, sarebbe meglio spenderle per le Piante Organiche e per investimenti sulla formazione professionale della Polizia Locale, oltre che per misure che contrastino le cause del disagio sociale attraverso idonee politiche per il lavoro, la fruibilità dei servizi, l’esigibilità dei diritti basilari.

Di contro, la FPCGIL ha rivendicato i risultati raggiunti in questi anni attraverso la concretizzazione di molti punti della piattaforma contrattuale condivisa con i lavoratori e che hanno portato (dopo contratti che hanno segnato importanti miglioramenti del salario accessorio, delle tutele in materia infortunistica e professionale) ad un importante riconoscimento alla peculiarità della Polizia Locale attraverso un apposito segmento nell’ambito dell’ultimo CCNL. Percorso, questo, che dovrà essere rafforzato sino alla costruzione dell’area della polizia locale.

Al termine, si è assunto l’impegno con i lavoratori di continuare in tutte le sedi istituzionali:

-a difendere la professionalità ed il lavoro della Polizia Locale, che non ha bisogno della Devolution o addirittura di dover divenire il clone di altri per lavorare al servizio della vivibilità e della sicurezza urbana poiché lo fa ogni giorno dalla sua centenaria costituzione;

- a lavorare per la valorizzazione del ruolo specifico rivestito nell’ambito delle politiche integrate di sicurezza urbana;

- a lottare contro il depotenziamento della Polizia Locale e per l’approvazione di una seria legge di Riforma che valorizzi il lavoro svolto garantendo idonei riconoscimenti in campo previdenziale, assistenziale ed infortunistico

- a proseguire il percorso contrattuale di difesa del potere d’acquisto del salario, di rafforzamento dei diritti, di valorizzazione delle peculiarità professionali esistenti in un comparto complesso e importante quale è quello Regioni Autonomie Locali.