Polizia Locale
A proposito di "Cani Poliziotto"

A cura di Ezio LONGO, coordinatore regionale della Polizia Municipale del Piemonte

 

Sul quotidiano "La Stampa" di Sabato 29 Giugno u.s. è stato pubblicato un articolo, a firma di Emanuela Minucci, che annuncia l'acquisto da parte del Comune di Torino di sei cani per costituire un "Nucleo cinofilo" dei Vigili Urbani.

Sempre nell'articolo dal quale abbiamo avuto le notizie ( perché informazioni alle Organizzazioni Sindacali ed alle R.S.U. non ne sono state date, né dal Comando né dall'Amministrazione) si dice che in un documento per la costituzione del "nucleo cinofili" i cani dovranno (le frasi tra le virgolette sono testuali, riprese esattamente dall'articolo):

"segnalare la presenza di persone nascoste, inseguire e bloccare soggetti in fuga, fare azioni di supporto nei blocchi stradali. Successivamente però, come aggiunge l'assessore Bonino, si potrebbero pure impiegare questi Fido in divisa anche per l'attività di polizia giudiziaria. I cani infatti potrebbero fornire indicazioni, sulla base di oggetti rinvenuti, circa l'eventuale partecipazione a reati di persone sospette, localizzare esplosivi, armi o stupefacenti".

Leggendo questo ci siamo preoccupati, perché dietro ai cani si cela una operazione di immagine che stravolge i compiti i ruoli e le funzioni della Polizia Municipale.
Chiariamo la nostra posizione, premesso che la creazione di un "nucleo cinofili" comporta modifiche all'organizzazione del lavoro e vi è l'obbligo, stabilito dal CCNL, della preventiva informazione alle Organizzazioni Sindacali ed alle R.S.U., cosa che non è stata fatta:

1) non comporta aumento nella sicurezza degli operatori che operano su strada. I cani sono 6, i vigili urbani sono 1800. La sicurezza è fondamentale ed è da migliorare, visti anche i dati sugli infortuni, ma dire che 6 cani risolvono i problemi non è solo ridicolo, è prendere in giro i vigili. Perché non si utilizzano i soldi previsti per il nucleo cinofilo, che non ammontano al solo acquisto dei cani, per migliorare la sicurezza dei vigili su strada, sia come formazione che come dotazioni?

2) un utilizzo della Polizia Municipale verso compiti propri delle altre forze di Polizia dello Stato non vuole solo dire fare cose improprie ma vuol dire che si sprecheranno risorse, di uomini e di denaro, verso compiti propri delle altre forze e si scopriranno compiti propri della Polizia Municipale. Cioè si farà male quello che devono fare altri e non si farà quello che si deve fare.

3) non si danno risposte reali alla cittadinanza, che chiede una maggiore presenza ed un maggior controllo della Polizia Municipale nelle materie di sua competenza.

4) si mette a repentaglio la sicurezza degli agenti della Polizia Municipale, facendo loro svolgere compiti impropri, per i quali non hanno né la retribuzione né la formazione né il supporto né la copertura né le garanzie delle altre forze di polizia dello Stato.

5) la Polizia Municipale non deve scimmiottare nessuno ma è necessario prevedere un coordinamento degli interventi a livello territoriale con le altre forze di polizia al fine di ottimizzare e valorizzare le diverse professionalità in un ambito di reciproca cooperazione nel rispetto delle specifiche competenze.

6) solo rafforzando la specifica professionalità della Polizia Municipale si può pensare di essere credibili nei confronti dei cittadini e delle altre forze di polizia.

7) le operazioni di immagine devono essere fatte valorizzando il nostro lavoro e la nostra professionalità e facendo chiarezza sui nostri compiti e non facendo confusione e generando ambiguità.

Ci siamo battuti, e continuiamo a batterci, perché è necessario stabilire con chiarezza ruoli, compiti e funzioni da attribuire alla polizia municipale, in modo da non creare concorrenzialità e/o subalternità con le altre forze di polizia. Ci siamo battuti, e continuiamo a batterci perché la professionalità acquisita dagli operatori della polizia municipale sia riconosciuta , sia con specifica indennità che con l'equiparazione di previdenza e assistenza alle altre forze di polizia, non per svolgere nuove mansioni, proprie di altri corpi statali, ma per quello che è di propria specifica competenza. Questi obiettivi li vogliamo raggiungere sia attraverso una modifica migliorativa della legge 65/86, la legge quadro sulla polizia municipale, e sia attraverso i vari modelli organizzativi e gli indirizzi dei singoli Corpi di P.M.

SIAMO CONTRARI AD OPERAZIONI DI PURA IMMAGINE CHE, NON RISOLVENDO I REALI PROBLEMI, CREANO SOLO CONFUSIONE SUI COMPITI DELLA POLIZIA MUNICIPALE E NE SNATURANO LE FUNZIONI.