Coordinamento Nazionale Polizia Locale: sintesi della riunione del 17 aprile
I lavori sono stati aperti dal Seg. Naz. Antonio Crispi che
ha delineato le complesse e difficili trattative in atto sul rinnovo dei
Contratti Pubblici, a partire dalla pericolosa incoerenza della direttiva
generale emanata dal governo in rapporto all’accordo sottoscritto il 6
aprile ed agli stessi punti qualificanti del Memorandum.
I ritardi che il Governo sta accumulando nel percorso di rinnovo
dei contratti dei lavoratori pubblici e il clima generale che tende a
depotenziare la centralità dei servizi pubblici, ci devono portare a tenere
alta la mobilitazione a sostegno del contratto nazionale e del suo valore in
termini di tutela dei diritti e del salario.
Gli stessi principi fissati dal Memorandum vanno vissuti come
obiettivi da raggiungere attraverso la nostra capacità rivendicativa e
contrattuale, ampliando tutte quelle iniziative che consentono di parlare e
confrontarsi con lavoratori e cittadini.
Quanto sta avvenendo nella Polizia Locale, da tempo e per tempo
denunciato dalla FPCGIL, testimonia la gravità della situazione, il
depotenziamento e lo snaturamento di questo servizio pubblico e la
conseguente sovraesposizione dei lavoratori.
Non ultimo, l’accordo raggiunto il 20 marzo tra governo e
sindaci delle aree metropolitane sui protocolli di sicurezza, pone serie
preoccupazioni alla luce di una totale assenza di confronto con le OO.SS.
sul tema della Polizia Locale.
Le stesse sollecitazioni dell’ANCI a procedere ad un riordino
della Polizia Locale nell’ambito di detto accordo, sfugge a qualsiasi
confronto di merito sul ruolo della Polizia Locale nelle politiche integrate
di sicurezza urbana.
Tutto ciò, mentre peggiorano le condizioni di lavoro degli
agenti (vedi i fatti di Milano) e la loro sovraesposizione.
Tutti motivi, che devono portare al rafforzamento della
mobilitazione decisa dall’assemblea nazionale del 2 febbraio u.s. a partire
dalle iniziative interregionali sino ad una organizzazione più efficace e
capillare del Coordinamento stesso.
Il dibattito, molto franco e partecipato, ha posto in evidenza
l’urgenza di rafforzare la mobilitazione e la lotta sindacale sul territorio
con iniziative visibili e che coinvolgano i cittadini.
In particolare i gravi fatti di Milano o le iniziative di
esternalizzazione di compiti della Polizia Locale, testimoniano quanto lo
stesso spirito del Memorandum o la tutela dei servizi core, siano ben
lontani dal trovare cittadinanza nella politica nostrana.
Nel dibattito è emerso con forti sottolineature lo stato di
disagio e di esposizione dei lavoratori del settore stanchi, tra l’altro, di
sentirsi oggetto di discussioni o accordi che non solo eludono le
rivendicazioni sindacali e peggiorano la qualità della vita lavorativa e dei
servizi, ma testimoniano un idea di governo del settore di tipo autoritario
ed autoreferenziale.
Altro punto importante toccato è legato alla necessità di
proseguire nel percorso contrattuale di valorizzazione di questo importante
settore della pubblica amministrazione.
Il rafforzamento della struttura organizzativa del coordinamento
deve servire anche ad evitare che il tema della riforma della Polizia Locale
sia derubricato dall’agenda della politica per comparire (come sempre) a
ridosso della campagna elettorale.
A maggior ragione alla luce di un azione governativa che sembra
spesso poco di lungo respiro e molto di natura dicotomica e giornaliera.
I delegati, hanno poi esposto la propria indignazione per le
accuse mosse alla CGIL da un sindacato autonomo di mestiere, di essere
vicina al terrorismo.
Nelle conclusioni il Seg. Naz ha ripreso i temi emersi dal
dibattito per integrarli nella più complessiva discussione politica e
contrattuale che impegna l’intera FPCGIL, ribadendo che il percorso di
valorizzazione di questo importante settore delle politiche integrate di
sicurezza urbana è elemento centrale e nevralgico per la difesa del lavoro
pubblico e della vivibilità delle città.
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