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Presidente
Anci I
servizi bibliotecari risultano
nel nostro paese inadeguati,
in forte contrasto con il crescente bisogno informativo dei cittadini :
pressoché a tutti i livelli
le biblioteche non sono considerate come un servizio primario per i
cittadini , nonostante il diritto
all'informazione sia un diritto costituzionale e sancito anche dal Manifesto Unesco sulle
Biblioteche Pubbliche . La
professione bibliotecaria è minata da scarso riconoscimento, forte
precarietà e bassi investimenti e non riconosciuta come un'organizzazione
di professionisti come
stabilito anche dalle recenti
“Linee Guida IFLA” e dalle “Linee di politica bibliotecaria per le
autonomie” sottoscritte dagli Enti nel 2003. Le
scelte generali degli Enti (salvo dignitose
eccezioni) non dimostrano particolare attenzione alla qualità dei servizi
erogati dalla biblioteche pubbliche che dovrebbe invece
essere il risultato di adeguati investimenti sulle
professionalità specifiche (selezione, riconoscimento profili
professionali, valorizzazione), in sintonia con i principi del Testo Unico
sul pubblico impiego D. Lgs. 165/2001 e sulla formazione e aggiornamento
permanente previsti dai CCNL dei vari Comparti, dalla circolare del
Ministero Funzione Pubblica del dicembre 2001 e dalla Legge 3/2003. In
particolare nelle biblioteche degli
Enti Locali, diffuse in tutto il territorio in quasi 8000 Comuni, baluardo
di cultura e democrazia, come ha sostenuto non molto tempo fa il
presidente Ciampi, il personale è generalmente sottodimensionato, spesso
precario e soprattutto non ha, dal punto di vista contrattuale, il giusto
riconoscimento del ruolo specialistico attraverso la definizione di
profili professionali specifici nell’ambito del Nuovo Ordinamento
professionale in atto dal 1999. Le
scriventi organizzazioni Sindacali, unitamente all'Associazione Italiana
Biblioteche, condividono la forte preoccupazione per questa situazione di
mancato riconoscimento professionale che porterà senz'altro anche
un peggioramento dei servizi delle biblioteche ai cittadini. E'
pertanto indispensabile affrontare al più presto il passaggio legato alla
valorizzazione e riconoscimento dei Bibliotecari
attraverso la definizione dei “profili professionali” e ciò
deve avvenire a partire dai lavori della Commissione Paritetica per il sistema di classificazione prevista
dall'articolo 12 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle
Regioni e Autonomie Locali sottoscritto il 22 gennaio 2004. Ciò
anche in coerenza con quanto già formalmente riconosciuto nelle Università
e nei Ministeri per analoga professione e con il Decreto del 15 novembre
2000 del Dipartimento Funzione Pubblica (G.U. Serie generale n. 286 del
7.12.2000) che ha riconosciuto il profilo di “Bibliotecario” persino
tra le figure professionali della 2^ fascia dirigenziale. Confidiamo
nella comune volontà di percorrere al più presto e senza esitazioni
questa strada, lo dobbiamo non
solo a una categoria di lavoratori, ma all'intera società civile, perché
la biblioteca, ce lo ricorda il Manifesto Unesco " costituisce una
condizione essenziale per l'apprendimento permanente, l'indipendenza delle
decisioni, lo sviluppo culturale dell'individuo e dei gruppi sociali
".
FP CGIL
CISL FPS
UIL FPL
Associazione Nazionale Biblioteche
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