VERBALE DI INCONTRO fra L'Amministrazione Comunale di Cesena e Le organizzazioni sindacali confederali Cgil-Cisl-Uil, i sindacati dei pensionati Spi-Fnp-Uilp del Territorio di Cesena, le leghe dei pensionati del Comune di Cesena



L'Amministrazione Comunale di Cesena e le Organizzazioni Sindacali Territoriali, a fronte del rafforzamento del ruolo di governo locale, che deriva ai Comuni dal nuovo quadro normativo in tema di decentramento dei poteri e di federalismo fiscale, assumono positivamente il metodo della concertazione e del confronto preventivo tra le parti come strumento utile a definire i contenuti delle politiche di bilancio e di governo del territorio.

Tale confronto, sulle linee di bilancio relative al 2003, si colloca in un contesto in cui :

1) le misure previste nel disegno di legge finanziaria per l'anno 2003, creano una situazione difficile agli EE. LL. per le loro ricadute sulla finanza regionale e locale.
Il taglio dei trasferimenti, il tetto di spesa fissato al 3.6% sul 2001, il blocco degli organici, l'obbligo della riduzione della spesa per beni e servizi del 10%, sono scelte in contrasto con un corretto processo di federalismo che, come previsto dal nuovo Titolo V° della Costituzione, tende ad aumentare gli spazi di autonomia decisionale degli Enti Locali. A ciò si accompagnano inoltre, tagli alle risorse per la sanità, l'istruzione, la ricerca ed il fondo sociale per l'affitto che per il secondo anno consecutivo è stato ridotto del 25%.

2) Anche dall'economia provinciale arrivano chiari segnali recessivi e non potrebbe, d'altra parte, essere diverso visto il quadro generale dell'economia italiana, ma il dato preoccupante risiede nel fatto che per la prima volta si registrano conseguenze significative anche nell'economia regionale e provinciale. Questo fatto richiede che sia imboccata con decisione la strada di una politica che miri ad innalzare il livello qualitativo dello sviluppo per portare il nostro sistema produttivo ad essere competitivo nella fascia alta dei mercati internazionali.

3) Le dinamiche demografiche e sociali in atto anche a livello locale (progressivo e costante innalzamento della vita media, flussi migratori, obiettivo dell'innalzamento della disponibilità all'occupabilità, soprattutto delle donne, ecc. ), fanno nascere una domanda di servizi sempre più ampia e nuova. Per rispondere a questa domanda crescente non è sufficiente, in prospettiva, il semplice mantenimento del livello attuale della spesa sociale, è necessaria invece, una politica di bilancio anche negli EE. LL. , che porti ad un aumento delle risorse finanziarie da destinare ai servizi sociali.

In questo contesto si ritiene necessario:

a) Che agli EE. LL. siano riconosciute le risorse finanziarie sufficienti ha svolgere, con correttezza e completezza, il ruolo costituzionale che il riscritto Titolo V° chiede e riconosce alle autonomie locali. A tale scopo si chiede un impegno conseguente anche a tutte le forze politiche locali, ai parlamentari eletti nel territorio, a tutte le associazioni.

b) Che, in via assolutamente prioritaria, la destinazione delle risorse vada indirizzata alla salvaguardia del livello di diffusione quantitativa e dello standard qualitativo delle politiche sociali ed educative, dei servizi alla persona, in una parola del Welfare locale.
Il mantenimento di un forte livello di coesione sociale, deve essere la priorità di governo che tutti gli attori politici e sociali devono assumere.
Questo perché il mantenimento di un modello di coesione sociale, non risponde solo al rispetto del valore etico-culturale della solidarietà, ma anche perché esso è fattore strategicamente decisivo al fine di uno sviluppo economico che basi la sua alta competitività sull'innalzamento del livello qualitativo e quindi sull'innovazione, giacché i servizi di promozione e protezione sociale giocano un ruolo decisivo sulla disponibilità all'occupabilità ed alla partecipazione ai processi innovativi.

Gli anziani
In particolare per quanto riguarda la popolazione anziana, le tendenze demografiche e sociali in corso, ci pongono di fronte ad una domanda di servizi connotata da tratti di novità e da una forte crescita. Da qui la necessità di un progressivo incremento della spesa sociale rivolta alla popolazione anziana e la richiesta della costituzione di un Fondo nazionale per la non autosufficienza articolato a livello regionale ed a cui devono collegarsi anche risorse proprie degli EE. LL.

Gli immigrati
Per quanto riguarda il fenomeno dell'immigrazione, si rileva come il numero di persone straniere residenti a Cesena sia aumentato mediamente del 30% all'anno negli ultimi anni.
Attualmente essi rappresentano oltre il 2, 5% della popolazione residente, in linea con la media provinciale. Complessivamente, si stimano presenti sul territorio provinciale circa 10. 000 immigrati stranieri regolari, che corrispondono circa al 3% della popolazione residente.
Le principali problematiche connesse al fenomeno migratorio descritto riguardano la questione abitativa, l'integrazione in ambito sociale, con particolare attenzione al ruolo della donna, e l'integrazione scolastica dei bambini.
Su tali aspetti l'Amministrazione comunale si impegna ad incrementare la propria azione con specifici interventi a breve, medio e lungo termine.

La casa
La situazione abitativa di Cesena resta caratterizzata da fenomeni contraddittori (alto tasso di abitazioni in proprietà, alta disponibilità di alloggi sfitti, alti costi immobiliari e per l'affitto) che richiedono continuità dell'azione politica a sostegno della locazione, sia attraverso la conferma dei contributi per l'affitto, sia con l'impegno al consolidamento ed allo sviluppo della Fondazione per la locazione (Società per l'affitto), sia attraverso l'ampliamento del patrimonio di edilizia residenziale pubblica.

Le politiche educative - scolastiche
Per quanto concerne le politiche educative e scolastiche l'Amministrazione Comunale si impegna a salvaguardare e migliorare i livelli qualitativi fino ad ora raggiunti. L'impegno si concretizza con maggiori risorse finanziarie per i Consigli scuola - città delle scuole dell'infanzia comunali e statali e per i nidi d'infanzia comunali, per gli interventi di assistenza agli alunni con deficit, per i contributi per i centri estivi per i bambini delle scuole dell'obbligo e per le convezioni con le scuole dell'infanzia autonome.
Si evidenziano problematiche circa la richiesta di maggiore flessibilità dei servizi educativi e scolastici che sappiano fare fronte alle necessità delle famiglie di accudimento dei figli fuori dagli orari e periodi previsti di apertura dei servizi educativi e scolastici. In riferimento a ciò c'è l'impegno a ricercare forme di estensione dei servizi stessi.

Servizi scolastici e per l'infanzia
Nonostante le difficoltà che la manovra finanziaria crea in modo particolare per tutto il comparto scolastico, l'Amministrazione comunale, si impegna a salvaguardare l'attuale livello quantitativo e qualitativo dei servizi educativi e scolastici non apportando alcun aumento di tariffe e dei livelli di compartecipazione alla spesa a carico delle famiglie e degli utenti. Inoltre, in corso d'anno si impegna a corrispondere ad eventuali ulteriori esigenze soprattutto relativamente al supporto all'integrazione scolastica dei bambini e delle bambine con handicap.


PER QUANTO CONCERNE LE LINEE DI BILANCIO 2003 RIFERITE ALLE POLITICHE SOCIALI RIVOLTE ALLA POPOLAZIONE ANZIANA, SI CONVIENA QUANTO SEGUE :

L'Amministrazione comunale, si impegna a salvaguardare l'attuale livello quantitativo e qualitativo dei servizi sociali non apportando alcun aumento di tariffe e dei livelli di compartecipazione alla spesa a carico delle famiglie degli utenti.

Sull'applicazione dell'ISEE si concorda di assumere i seguenti principi :

L'ISEE deve diventare realmente uno strumento per favorire l'equità sociale.
- Un sistema di protezione universalistico ed equo si basa su uguali diritti a tutti nell'accesso ai servizi e una forte e progressiva differenziazione nell'accesso alle agevolazioni, chiedendo ai cittadini una compartecipazione alla spesa commisurata in base alla reale ricchezza e tutelando in particolare i meno abbienti. Si assume quale parametro minimo reddituale per il calcolo dell'ISEE il minimo vitale (516 Euro mensili) a tutela dai redditi e per la determinazione della compartecipazione alla spesa.
- Il regolamento attuativo dell'ISEE deve quindi:
a) prevedere il minimo vitale come importo minimo al di sotto del quale non vi è compartecipazione del cittadino alla spesa, modulando una soglia ISEE di salvaguardia in relazione alla singola tipologia del servizio.
b) Stabilire precise azioni di verifica e un efficiente sistema di controllo sulle dichiarazioni.
- Si conviene di estendere i servizi collegati ISEE, alle maggiori detrazioni ici, all'accesso case di riposo-centro diurno, all'assegno di cura, all'assistenza domiciliare, ai contributi assegnati dai servizi sociali, alle case popolari ed appartamenti protetti.
- I singoli regolamenti dovranno essere adeguati allo scopo e prevedere la determinazione delle nuove soglie e scaglioni ISEE, previo confronto con le OO. SS. .
- Nella logica di un governo territoriale, è necessario arrivare a regolamenti il più possibile omogenei tra i Comuni al fine di assicurare a tutti omogeneità e equità di accesso ai servizi.

Si concorda sul nuovo regolamento per la realizzazione di interventi e prestazioni di servizi in campo sociale e sul relativo prospetto indicante le quote di riferimento per l'accesso agli interventi ed alle prestazioni sociali, che si allegano.

Si concorda sulla necessità di una verifica sulla concreta operatività e il funzionamento delle azioni previste dal PIANO SOCIALE DI ZONA in relazione alle scelte di bilancio.
Per quanto concerne lo stato di attuazione dei programmi e degli interventi previsti nei piani sociali di zona sperimentali 2002, di cui si allega documentazione, si è già svolto uno specifico confronto.

Si conviene di considerare il tema della "domiciliarità" ( su cui è stata prodotta una specifica ricerca dall'IRS per l'Osservatorio-laboratorio Anziani relativa alla qualità percepita, al quadro socio-demografico ed alle linee di tendenza, che viene consegnata )come centrale nelle politiche sociali, ed obiettivo forte per garantire una qualità della vita a livello sociale, sanitario, relazionale migliore e più rispondente alle esigenze individuali degli anziani e delle loro famiglie.

In relazione a ciò si concorda di prevedere specifici confronti su i seguenti punti, considerati di grande importanza per uno sviluppo delle politiche tese a favorire la "domiciliarità".

Sull'ASSEGNO DI CURA, coinvolgendo il SAA, in relazione alla necessità che la prassi di gestione del contributo economico debba avere quelle nuove prerogative "vincolanti" per ASL e Comuni descritte nella bozza di Direttiva (in applicazione della Delibera N° 1377/99). L' Assegno di cura essendo uno strumento della rete dei servizi integrati non può essere risolutivo ne esclusivo ma, secondo il programma assistenziale personalizzato, va supportato con prestazioni socio assistenziali e sanitarie con il coinvolgimento in prima persona del medico di famiglia ( MdMg ).

Sul progetto "SOSTENERE CHI SOSTIENE" allo interno di scelte che al contrario di quanto sta avvenendo in alcune regioni e provincie, non lascino sola la famiglia scaricando su di essa, con un semplice assegno una tantum, tutta la rilevanza di grandi e spesso drammatici problemi, che richiedono invece una presa in carico da parte della rete dei servizi territoriali.

Sul fenomeno della "ASSISTENZA PRIVATA A PAGAMENTO" svolta in grande parte dalle cosiddette "BADANTI" immigrate, anche a seguito dei contraddittori provvedimenti di regolarizzazione, che hanno comunque portato alla domanda di emersione di circa 1000 soggetti fra colf e badanti nel territorio cesenate, rende necessaria la ricerca di una soluzione che consenta di non lasciare sola la famiglia e costituisca un collegamento con la rete dei servizi territoriali. Occorre fare uscire la figura della "BADANTE" dalla promiscuità sociale e contrattuale riconoscendo il ruolo della assistenza famigliare e attraverso la formazione puntare sulla qualificazione professionale e contrattuale.

Circa il sistema degli SPORTELLI INFORMATIVI, DELL'ACCESSO E DELLA PRESA IN CARICO, si rileva come il problema dell'informazione e dell'accesso è una delle cause principali del venir meno della garanzia del diritto di usufruire dei servizi della rete integrata. Si conviene quindi sulla necessità di una analisi dei modelli organizzativi in essere e della loro possibile evoluzione, anche in relazione allo sportello unico informativo ed al ruolo che possono avere i soggetti sociali e di rappresentanza presenti in modo diffuso su territorio, allo interno di un sistema a rete.

PER QUANTO CONCERNE LE LINEE DI BILANCIO 2003 RIFERITE ALLE POLITICHE PER L'INTEGRAZIONE SOCIALE DELLE PERSONE IMMIGRATE, SI CONVIENA QUANTO SEGUE :

Per quanto riguarda l'integrazione sociale delle persone straniere, si confermano gli impegni assunti nel Piano Sociale di Zona e col Progetto "La Torre di Babele", al fine di sviluppare servizi e interventi a livello circondariale.
In particolare, gli obiettivi prioritari su cui si dovrà agire nell'ambito del prossimo anno sono:
- Una maggiore integrazione del Centro servizi stranieri circondariale con i soggetti operanti sul territorio (Comuni, scuole, associazioni di volontariato);
- Un ruolo più attivo e coerente del Centro sul versante della progettualità e della promozione di iniziative in favore dell'integrazione dei cittadini stranieri, valorizzando e collegando le agenzie presenti sul territorio che possono promuovere la valorizzazione e l'integrazione tra le diverse culture (biblioteca Malatestiana e biblioteche di quartiere, Centro culturale San Biagio);
- Un impegno più incisivo, in termini quantitativi e qualitativi sul tema dell'integrazione scolastica, individuato come uno degli ambiti d'azione prioritari per i prossimi anni;

Il perseguimento di questi obiettivi richiederà in primo luogo un consolidamento degli interventi già intrapresi e, in taluni casi un'implementazione e un ampliamento delle azioni (attraverso l'estensione dell'orario degli operatori, la realizzazione di ulteriori iniziative di formazione soprattutto in ambito scolastico ecc. ).

Sulla base di quest'analisi e dell'esperienza fin qui compiuta, l'impegno che il comprensorio cesenate vuole assumersi è quello di dare continuità, proseguire e potenziare gli interventi già avviati nell'ambito della Torre di Babele, con particolare attenzione ad una maggiore integrazione e messa a sistema degli interventi intrapresi e degli attori coinvolti.

I. Accesso ai servizi:

Azioni Enti promotori
1 Consolidamento e potenziamento del Centro di Servizi per stranieri a valenza circondariale e sviluppo degli interventi di mediazione linguistico-culturale Comuni
2 Consolidamento della consulenza legale per una migliore cittadinanza degli immigrati Comuni
3 Attivazione di mediazione linguistica e culturale nei servizi sanitari Azienda USL
4 Sostegno alle Associazioni Comuni Provincia

II. Ambito scolastico:

Azioni Enti promotori
1 Potenziamento:a) Interventi di sostegno all'apprendimento della lingua italiana da parte di alunni immigrati, sia relativamente alla prima alfabetizzazione, sia per il potenziamento dell'utilizzo della lingua italiana sul piano concettualeb) Interventi volti a fornire strumenti interculturali per garantire la partecipazione di alunni e famiglie al percorso scolastico, per valorizzare la conoscenza delle culture d'origine e volti al mantenimento di legami con le culture d'origine Comuni e Scuole
2 Consolidamento e ampliamento sportello interculturale presso il Centro di Documentazione Educativa di Cesena in collaborazione con il CSA di Forlì-CesenaRealizzazione corsi brevi di formazione per insegnanti Comuni, e CSA

III Attuazione dell'Accordo di programma Stato-Regione Emilia Romagna

Fa parte del Piano "La Torre di Babele" il programma finanziato nell'ambito dell'Accordo Stato-Regione Emilia Romagna che riguarda:

Azioni Enti promotori
1 Sviluppo dell'attività della Fondazione per l'affitto su base circondariale per favorire la locazione a lavoratori in mobilità Fondazione per l'affitto, Comuni del circondario
2 Potenziamento servizi per l'orientamento sul territorio con potenziamento dei centri servizi per stranieri verso la mediazione culturale e l'orientamento
3 Attuazione di iniziative per l'emersione del lavoro irregolare nell'ambito del progetto "Sostegno a chi sostiene" con particolare riferimento all'estensione del servizio "Spazio Donna" rivolto a donne immigrate

Su versante del PROBLEMA ABITATIVO, l'Amministrazione comunale intende far fronte alle problematiche descritte attraverso azioni differenziate.
Per una risposta in tempi brevi agli aspetti più urgenti del problema relativi all'ospitalità di lavoratori stagionali, si opererà:
· favorendo la ristrutturazione di edifici di proprietà di imprese private e del Comune
· realizzando un nuovo edificio in un terreno comunale
· consentendo con il nuovo PRG la realizzazione di foresterie da parte di imprese private
· destinando ulteriori 6 alloggi di propria proprietà a lavoratori in mobilità

In una prospettiva di medio termine, si prevedono interventi organici integrati, nell'ambito dei Peep di S. Egidio e di San Carlo, dove si intende destinare una quota parte di abitazioni per lavoratori in mobilità in accordo con le imprese.

A medio lungo termine, con l'adozione del nuovo PRG, si intende destinare aree di perequazione alla costruzione di alloggi per lavoratori in mobilità.

Nella realizzazione degli interventi descritti l'A.C. procederà ad ulteriori confronti con le OOSS al fine di precisare i termini di definizione dei contratti per l'assegnazione degli alloggi, la permanenza e la partecipazione economica, con l'impegno a realizzare condizioni di accoglienza abitativa, soprattutto a proposito degli interventi relativi all'ospitalità dei lavoratori stagionali nell'ambito di foresterie aziendali, che tutelino l'autonomia delle persone straniere.

Le OO. SS. riconoscono che il programma di azioni presentate dall'Amministrazione comunale, nel quadro dei vincoli complessivi rilevati circa le risorse finanziarie disponibili, si prospetta adeguato alle problematiche emergenti e convengono sulla necessità di proseguire un confronto specifico in ordine agli interventi che si intendono attuare sul versante abitativo e circa l'emersione del lavoro irregolare, richiamati a proposito del programma relativo all'area anziani.


PER QUANTO CONCERNE LE LINEE DI BILANCIO 2003 RIFERITE ALLE POLITICHE ABITATIVE, SI CONVIENA QUANTO SEGUE :

Nel corso del mese di gennaio sarà emanato il bando per l'accesso alle abitazioni di edilizia Residenziale Pubblica, con riferimento al nuovo regolamento che, tra l'altro, stabilisce l'applicazione della normativa inerente all'ISEE. Nell'anno 2003 si renderanno disponibili alla locazione circa 30 abitazioni di ERP, tra le quali 12 di nuova costruzione presso l'area dell'ex Zuccherificio.

Per l'ampliamento del numero di abitazioni pubbliche da destinare alla locazione, l'Amministrazione ha stanziato 1. 400. 000 € di investimenti nel 2003, attraverso i quali si acquisiranno circa 14 nuove abitazioni.

Per il 2003, l'Amministrazione comunale confermerà la compartecipazione alla costituzione del fondo per contribuire ai pagamenti degli affitti, unitamente alla Regione che cercherà di confermare le risorse del 2002, a fronte di un taglio degli stanziamenti statali.

La Fondazione per la locazione (Società per l'affitto), a cui partecipa l'Amministrazione Comunale, svilupperà la propria azione con particolare attenzione alle esigenze dei lavoratori in mobilità, anche in accordo con imprese private. Nel corso dell'anno 2003 la Fondazione potrà gestire circa ulteriori 30 alloggi, tramite la convenzione stipulata tra Comune e CaRiCe, che destina alla locazione agevolata parte delle unità abitative costruite nel complesso dell'ex Zuccherificio.
Le OO. SS. concordano con le azioni programmate per il 2003 dall'Amministrazione Comunale ed unitamente ad essa convengono di:
- costituire un tavolo di confronto, con il coinvolgimento dei competenti Uffici periferici dello Stato, per concertare interventi di controllo sulla regolarità dei contratti d'affitto al fine di incentivare l'emersione del sommerso;
- svolgere un confronto per valutare più appropriatamente le condizioni di agevolazione per i contratti di locazione concordati previsti dalla L. 431/1998;
- approfondire congiuntamente lo studio di iniziative per il calmieramento del costo dell'affitto, anche rispetto agli studenti universitari.


PER QUANTO CONCERNE LE LINEE DI BILANCIO 2003 RIFERITE ALLE POLITICHE SCOLASTICHE - EDUCATIVE, SI CONVIENA QUANTO SEGUE :

L'Amministrazione comunale, si impegna a salvaguardare l'attuale livello quantitativo e qualitativo dei servizi educativi e scolastici non apportando alcun aumento di tariffe e dei livelli di compartecipazione alla spesa a carico delle famiglie e degli utenti.

Per il 2003 l'Amministrazione Comunale aumenta del 14%, rispetto ai fondi dell'anno 2002, i contributi ai Consigli - scuola città dei nidi d'infanzia comunali e delle scuole dell'infanzia comunali e statali, oramai fermi da circa 6 anni. Si vuole così incentivare e rendere più forte il rapporto tra territorio e servizi educativi.

Vengono rinnovate le convenzioni con le scuole dell'infanzia autonome con un aumento dell'impegno finanziario che permette di avvicinarsi ai livelli degli altri comuni fino ad ora più alti.
Nelle nuove convenzioni vengono inseriti alcuni principi quali la possibilità di accesso alle scuole dell'infanzia autonome da parte di tutti i bambini siano essi stranieri, con disagio sociali o portatori di deficit.

In relazione alle figure di assistenza degli alunni con deficit presenti nelle scuole da quelle dell'infanzia alle medie superiori, l'Amministrazione Comunale ha aumentato i finanziamenti, che potranno essere ulteriormente rimpinguati con ulteriori aggiustamenti nelle successive manovre di bilancio.
E' questo un impegno importante anche a fronte delle riduzioni del numero degli insegnanti di sostegno, pur sottolineando che le figure di assistenti di base non possano sostituire gli insegnanti di sostegno, ma sono ad esse integrative.

Sono aumentate le risorse finanziarie per i centri estivi per i bambini frequentati le scuole dell'obbligo. In tal modo per i centri estivi 2003 sarà possibile intervenire con maggiori contributi a sostegno di tutti i frequentanti e non solo per i bambini handicappati così come era avvenuti negli ultimi anni.

Sul piano degli investimenti si presenta uno sviluppo significativo per l'edilizia scolastica e quindi anche per la qualità della vita degli alunni che può svolgersi in edifici più sicuri, funzionali e ricchi di spazi: nel 2003 sono previsti interventi per circa € 3.500.000 destinati a interventi di ampliamento e manutenzione di diversi edifici scolastici e, in particolare, per il complesso scolastico della scuola media di San Giorgio.

A partire da gennaio 2003 l'Amministrazione Comunale ripristina le assunzione dirette a tempo determinato di tutto il personale, salvo vincoli posti prima dell'approvazione definitiva della legge finanziaria 2003.
Vi è l'impegno di approfondire per il personale ausiliario (esecutori scolastici), la possibilità di ricorrere a forme che consentano continuità di incarico, anche per una migliore funzionalità gestionale.

Si intende procedere ad una riorganizzazione della gestione degli incarichi e delle supplenze del personale al fine di rendere le procedure più funzionali e meno frammentate per i servizi e per le persone assunte a tempo determinato.

Ulteriore impegno riguarda la revisione dei regolamenti degli incarichi e supplenze, di accesso ai servizi 0-6 anni, di definizione delle rette, di funzionamento delle scuole e dei nidi d'infanzia comunali.
In particolare per quanto riguarda l'accesso ai nidi d'infanzia vale il principio di equità sociale Ciò significa il riconoscimento del bisogno di questo servizio da parte delle famiglie. Anche qui un sistema di protezione universalistico ed equo si basa su uguali diritti a tutti nell'accesso ai servizi e una forte e progressiva differenziazione nell'accesso alle agevolazioni, chiedendo ai cittadini una compartecipazione alla spesa commisurata in base alla reale ricchezza e tutelando in particolare i meno abbienti.

L'ISEE deve essere uno strumento che si applica per la definizione delle rette, ma da non considerare per l'accesso ai servizi. Le modalità di accesso devono avvalersi di indicatori che possano realmente evidenziare lo stato di bisogno della famiglia. In tal senso l'ISEE può essere considerato uno strumento per favorire l'equità sociale.

L'Amministrazione Comunale procederà ad una verifica sulla possibilità di una ridefinizione dell'impostazione gestionale dei centri estivi dei nidi e delle scuole dell'infanzia anche per verificare la possibilità di estendere l'apertura di alcuni di essi nel mese di agosto.

In materia di programmazione scolastica si è definita la costituzione di un gruppo di lavoro intersettoriale con urbanistica, edilizia scolastica, studi e statistica per un migliore coordinamento al fine di interventi che possano avere prospettive a lungo termine. In questo senso si cerca di limitare al massimo impegni, in particolare di edilizia scolastica, che risultano poi essere poco rispondenti ai bisogni della popolazione scolastica.

Un altro servizio di supporto alle famiglie al quale l'Amministrazione si propone di dare uno sviluppo è il post-scuola, in quanto sempre più gli orari lavorativi non permettono ai genitori di recuperare i figli da scuola entro le 12, 30. A tale proposito, è' stato elaborato un questionario da sottoporre alle famiglie per rilevarne i bisogni nelle diverse fasce orarie.
L'Amministrazione Comunale, anche in collaborazione con il privato, vuole dare risposte a questi problemi con servizi extra scolastici che possano essere esplicati negli stessi spazi scolastici.

Per quanto riguarda i nidi cosiddetti "aziendali" si concorda che tali nidi, pur da realizzarsi in aree ad alta concentrazione lavorativa, non possano avere come unico bacino di utenza il personale di un'azienda, in quanto in tal modo viene a mancare la vocazione educativa e di apertura e confronto sociale propria di questi servizi. I nuovi nidi, pertanto, dovranno essere caratterizzati da:
- una progettualità educativa
- una funzione territoriale
- rispetto degli standard normativi

Le OO. SS. riconoscono che il programma di azioni presentate dall'Amministrazione comunale, nel quadro delle risorse finanziarie disponibili, si prospetta adeguato alle problematiche emergenti e concordano con l'Amministrazione Comunale di proseguire un confronto specifico in ordine agli interventi che si intendono attuare circa la revisione dei regolamenti di accesso e partecipazione alla spesa per i servizi rivolti all'infanzia e per la definizione di indirizzi progettuali relativi alla realizzazione di nidi in zone ad alta concentrazione lavorativa.

Cesena lì___________________


COMUNE DI CESENA

IL SINDACO ___________________________________________

ASSESSORE ___________________________________________

ASSESSORE ___________________________________________

ORGANIZZAZIONI SINDACALI

CGIL ___________________________________________

CISL ___________________________________________

UIL ___________________________________________